Gold Cup 2015, promossi, bocciati e rimandati

Tra caramelle, carbone, tirate d’orecchie e pacche sulla spalla

Voto 10 a Go Go Bar, il percorso di crescita intrapreso con il Quartu League Summer prosegue a vele spiegate per Michael Frau e compagni, la finale conquistata nella Gold Cup non deve essere vista come un traguardo ma come un punto di partenza. La simpatica e seguita compagine in maglia nero-arancione magari non soddisferà gli esteti amanti del bel calcio ma ha dimostrato gran compattezza, coesione, unità, un gruppo giovane affiatato, con individualità di valore e un gioco votato all’attacco. Dopo il fallimento del Quartu League scorso e il rinnovamento quasi in toto della rosa, ora Go Go Bar è attesa dal suo esame di maturità, il dodicesimo Quartu League che la vedrà ai nastri di partenza della serie B.

Voto 9 a Sigm Cagliari, alzi la mano chi avrebbe scommesso un solo euro su questa squadra che per la prima volta si è presentata al Pessina Stadium. Invece, il team guidato da Carlo Piredda ha prima acquisito la qualificazione alla seconda fase per poi vincere la fase “Gold”. La sconfitta nella semifinale non intacca il giudizio su questa squadra che si è dimostrata pratica, organizzata, ben coesa, dotata di un gioco non spettacolare ma efficace e solido, piacevole da vedere, dove niente era lasciato al caso. Una piacevole scoperta che ci auguriamo presto di rivedere.

Voto 8 alla New Team, Fabio Frau ha deciso di fare sul serio, la squadra nata la scorso autunno sta compiendo passi da gigante, l’impresa contro la favoritissima Alex Bar ha regalato ai rosso-azzurri la finalissima della Gold Cup, un traguardo forse imprevisto ma meritato. Squadra tosta, di carattere, dura e che non molla mai, difficile giocarci contro, siamo curiosi di sapere come si comporterà nell’imminente Quartu League. Certo è che Frau coltiva ambizioni e ha un buon progetto.

Voto 7 a White Stone Piazza Yenne e ad Avicola Passerini, dove sta l’inganno? Due squadre dotate di un potenziale tecnico-tattico di spessore, soprattutto Avicola Passerini, con giocatori in grado di trascinare verso la vittoria finale (da Pinna a Spiga passando per Timpanari, Siriu, Masella, Cabras), ma anche la bizzarra e imprevedibile White Stone (che se al completo è squadra di tutto rispetto e durissima da affrontare). Eppure, entrambe hanno fallito la qualificazione alla fase Gold, Avicola ha dominato la seconda fase e si è guadagnata l’accesso alla finale Silver, White Stone ha alternato prove convincenti a momenti di buio, eppure, organici alla mano, era lecito aspettarsi qualcosa di più da queste due squadre, come colpite entrambe da un insostenibile leggerezza dell’essere.

Voto 6 a Loddo Infissi, squadra compatta e unita, ma ampiamente lunatica e imprevedibile, prestazioni altalenanti, eppure i verdi di Andrea Loddo hanno compiuto la loro piccola impresa raggiungendo le semifinali della Silver Cup, a discapito di qualche compagine, sulla carta, meglio attrezzata e favorita. Per essere all’esordio nel palcoscenico del Pessina Stadium, non è un risultato da buttare via, ci sono i presupposti per crescere ma occorre insistere e lavorare. Voto 6 anche a Nuova Vesti, l’ex Cenerentola si sta scoprendo bella, l’aver raggiunto il traguardo della fase Gold è un buon punto di partenza e viatico di spessore per l’imminente Quartu League, squadre sulla carta più indicate hanno fallito laddove invece Enrico Durzu e soci sono riusciti, una compagine affiatata, compatta, seria e organizzata. Aspettiamo quel definitivo salto di qualità.

Voto 5 ad Alex Bar, la squadra più bella da vedere, quella che, addetti ai lavori e non, hanno additato come la compagine dotata del miglior gioco e della miglior organizzazione, si è persa sul più bello, una gara secca e storta, e addio finali, mister Portas non deve averla presa bene, i vincitori del recente Summer sono forti ma spesso, qualcuno, pare dimenticarsene o passarci sopra. Questa Gold Cup pareva proprio alla portata. Voto 5 anche a Scommesse Via Venezia, bastava crederci un pochino, e non cadere vittima dell’ormai pericolosa trappola mentale che pare cogliere sempre più squadre, ovvero  “ci accontentiamo di dove siamo arrivati, non possiamo né vogliamo avanzare, non siamo in grado, va bene così”. Bastava non regalare un quarto d’ora a Pillai Coiffeur nell’ultima e decisiva gara della fase Silver e Tocco e compagni avrebbero guadagnato l’accesso alle Semifinali, un risveglio tardivo che amplia il rammarico. Squadra giovane che può fare di più, ma si inizia dalla testa e dalle motivazioni, perché non coltivare sogni di gloria?

Voto 4 a Consulenza Impresa, spesso fare una squadra con nomi altisonanti ma senza una precisa idea non rende, le grandi doti individuali se restano fini a se stesse non servono a tanto. Compagine ricca di giocatori fuoriclasse (Corona, Cossu e Cadeddu, solo per citarne alcuni), festival del gol assicurati e show offensivi, ma quando si è tratto di difendersi e creare un gioco, allora sono emerse le crepe. Davvero incredibile. Da suicidio programmato presentarsi alla gara decisiva per l’accesso alle Semifinali con soli quattro giocatori a disposizione, una lezione che Podda e compagni speriamo abbiano imparato. Consulenza avrebbe dovuto vincere il torneo a mani basse, ma è stata vittima della propria presunzione.

Voto 3 a Goleada, 28 giocatori in rosa, un solo punto preso in quattordici incontri, molti dei quali disputati senza portieri di ruolo, o con i giocatori contati, sempre dovendo improvvisare e riuscendo, per chissà quale intercessione divina, a terminare il torneo e a non essere esclusa. Capitomboli, umiliazioni, partite giocate per solo onor di firma, alla bene meglio, beneficenza per tutti, peccato, perché anche se una squadra non dispone di grandi nomi, può sempre ovviare con l’organizzazione, il sacrificio, il coraggio, elementi che invece sono mancati del tutto.

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